Storia di Paestum

 

 

 

 

 

   Agli inizi VI sec.a.c. dalla venuta massiccia di nuovi coloni greci, che si insediarono lungo tutto il tratto del basso Tirreno, fondarono le città di Posidonia (inizi VI sec .a.c.), Velia (metà VI sec. a.c), Pixu e Palinuro.

   A Posidonia tra il VI sec. a.c. e la metà del V furono eretti importanti edifici e l’abitato fu organizzato secondo la struttura urbanistica ippodema, con tutt’intorno una cinta muraria che estendeva per circa cinque chilometri (le più imponenti e meglio conservate dell’antichità), man mano rafforzate, con quattro porte ai punti cardinali, nel giro di un secolo circa con la costruzione di tre splendidi templi dorici, eredità impareggiabile di civiltà greca.

   La magnificenza di questa colonia suscitò presto mire di conquista da parte dei Lucani, popolazione italica dell’interno, alla fine del V secolo a.c. i Lucani si impadronirono della zona e Posedonia divenne allora Paistomo o Paistos , città dei lucani.

Nei primi decenni del III sec.a.c., la Campania venne conquistata dai Romani fondarono una colonia latina e diede alla città il nome di Paestum. Ciò che cambiò radicalmente la vita della piana fu, prima lo sbarco degli alleati avvenuto l’ 8 Settembre 1943, proprio sulle spiagge di Capaccio , poi la nascita della Repubblica Italiana nell’ 1948 e nel 1950 fu approvato il provvedimento N° 851 denominato legge stralcio il quale doveva essere un anticipazione della riforma agraria generale, ma si sa non ci fu mai.

   Non bisogna dimenticare che in seguito con la bonifica totale del territorio, la sconfitta definitiva della malaria prima col chimino, ma in maniera totale e definitiva con D.D.T. degli americani, la zona conobbe subito una trasformazione incredibile aumentando la produttività in maniera esponenziale in tutti i settori (Approfondimenti).

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

 

 

 

    Circa il 10% del territorio di Capaccio rientra nel Parco nazionale del Cilento. Costituito nel 1991, copre circa 215.000 ettari e abbraccia 8 comunità montane e 80 comuni. Secondo Parco italiano per estensione (181.048 ha), il territorio è racchiuso dalla pianura del Fiume Sele a nord, il Vallo di Diano a est, il Golfo di Policastro a sud e il Mar Tirreno a ovest.

    La morfologia è rappresentata da rilievi montuosi con orientamento prevalente in direttrice nord-ovest/sud-est e discendenti verso il mare, dove la fascia costiera è costituita da una successione di spiagge, insenature e promontori. Nel Parco del Cilento e Vallo di Diano sono stati individuati 20 siti di interesse (S.I.C.).Dei 25 habitat identificati nel parco, la maggior parte è costituita da macchie, garighe e foreste (Approfondimenti)